La Banca Centrale Europea paragona il PoW ai motori a combustione interna e il PoS alle auto elettriche

Ultimo aggiornamento: 18 Luglio 2022

L’inflazione sta raggiungendo il punto di ebollizione in tutto il mondo. Ma nel frattempo, la Banca Centrale Europea (BCE) ha trovato il tempo di condividere le sue preoccupazioni riguardo al Proof-of-Work (PoW). In un nuovo rapporto di ricerca, l’ente definisce il PoW una grave minaccia per il pianeta, mentre vede il Proof-of-Stake (PoS) come l’unica alternativa sostenibile.

Il consumo energetico del bitcoin

Naturalmente, il rapporto analizza anche il consumo energetico del Bitcoin. Confronta il consumo energetico del Bitcoin con quello di singoli paesi come Spagna, Paesi Bassi e Austria. Il rapporto sostiene che l’impronta climatica combinata di Bitcoin ed Ethereum è addirittura superiore alle riduzioni di CO2 della maggior parte dei paesi dell’Eurozona entro il maggio 2022.

La ragione principale dell’elevato consumo energetico risiede nel meccanismo di consenso PoW. Sia Bitcoin che Ethereum ne fanno uso. Secondo il rapporto, i potenziali benefici del Bitcoin per la società sono discutibili. “È difficile capire come le autorità vogliano vietare le auto con motore a combustione attraverso un periodo di transizione e poi trascurare Bitcoin e la tecnologia PoW”, afferma la BCE.

Poi la BCE continua con l’equazione delle auto. Lo fa equiparando PoW alle auto con motore a combustione e PoS ai veicoli elettrici. Il che renderebbe quest’ultimo un chiaro candidato alla promozione politica. Sembra che si stia delineando uno scenario che i bitcoiners temono da tempo: una guerra politica contro PoW a causa del passaggio di Ethereum a PoS.

Rischio per il sistema finanziario

Il nuovo rapporto della BCE arriva poco dopo la pubblicazione di un altro rapporto in cui l’ente scrive della crescita del mercato delle criptovalute. Tra le altre cose, il rapporto parla dell’ultimo decennio del mondo delle criptovalute e dei rischi che esso comporta per il sistema finanziario tradizionale. Nel rapporto la BCE conclude che la mancanza di regolamentazione e supervisione è il problema principale.

Si riferisce, tra l’altro, alla caduta dell’ecosistema Terra e di altre monete stabili che la BCE ritiene rappresentino un rischio. Finora l’ecosistema è ancora troppo piccolo per toccare l’economia globale. Ma il settore è in rapida crescita e abbiamo visto come i problemi si siano diffusi come un virus nel mercato delle criptovalute.

Nel rapporto, la BCE respinge anche l’idea di utilizzare le stablecoin come mezzo di pagamento. La principale banca dell’Unione Europea sostiene che le stablecoin non sono pratiche, in quanto mancano di velocità e le transazioni non sono economiche. Nel complesso, la BCE definisce le stablecoin “inadeguate per i pagamenti economici reali”.

Regolamentazione all’orizzonte

Sembra quindi che in un futuro relativamente prossimo possiamo aspettarci una regolamentazione più chiara almeno per quanto riguarda le stablecoin nell’Unione Europea. In questo modo, l’Europa segue le orme degli Stati Uniti, che sono ora impegnati a creare un quadro normativo. Questa iniziativa è stata avviata dopo il precedente ordine esecutivo del Presidente Joe Biden.

Anche se inizialmente la regolamentazione potrebbe non essere in linea con l’etica del Bitcoin, potrebbe essere un passo nella giusta direzione per gran parte del mercato. Attualmente la criptovaluta ha la reputazione di essere il “Far West digitale” e una regolamentazione rigorosa potrebbe aiutare il settore ad allontanarsi da questa situazione.

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