La provincia canadese vuole vietare temporaneamente il mining di bitcoin a causa di problemi di elettricità

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre 2022

Il Quebec è alle prese con problemi energetici. Per questo motivo, ora si chiede uno stop (temporaneo) all’estrazione di bitcoin nella provincia canadese.

Miniera in Canada

Il fornitore di energia della regione vuole sopravvivere all’inverno senza doversi preoccupare dell’industria mineraria. Con la carenza di elettricità e le temperature che possono scendere notevolmente in Canada, le famiglie potrebbero trovarsi in difficoltà per il riscaldamento delle loro case.

Per questo motivo la società di servizi Hydro Quebec ha presentato un rapporto al Consiglio per l’energia il 1° novembre. L’azienda distributrice di energia chiede al governo di essere al suo fianco per limitare le forniture di energia alle criptomonete.

Hydro Quebec è preoccupata per “l’affidabilità e la sicurezza” della distribuzione di energia per i residenti del Quebec. A tal fine, si preoccupa soprattutto della domanda proveniente dalle criptomonete, dall’agricoltura in serra e dalla generazione di idrogeno verde.

Pierre Fitzgibbon, politico e legislatore canadese, è il fautore di questa iniziativa e ha pubblicato lo stesso messaggio su Twitter su richiesta di Hydro Quebec.

Secondo Fitzgibbon, il governo dovrebbe autorizzare il consiglio per l’energia a liberare Hydro Quebec “dall’obbligo di fornire energia alle aziende minerarie”.

Immaginate l’impatto per un momento: una società mineraria che ha investito milioni di dollari in impianti di perforazione è improvvisamente esclusa dal suo bene più necessario: l’elettricità.

Utilizzo crescente

Secondo quanto riferito, 270 MW di elettricità sono attualmente destinati da Hydro Quebec ai minatori di bitcoin. Secondo il rapporto, l’utilizzo di energia in questo settore dovrebbe continuare ad aumentare. Si ipotizza un consumo di 0,7 TWh nei prossimi 10 anni.

“La domanda di energia aggiuntiva in inverno è elevata, e questo anche senza il carico riservato all’uso delle criptovalute per le blockchain”, si legge nel rapporto. Si prevede che quasi 3 terawattora di energia saranno consumati in inverno a partire dal 2025 e addirittura più di 3 TWh nel 2027″.

I minatori di Bitcoin, tra l’altro, stanno già pagando tasse extra al governo provinciale dal marzo 2021.

La tendenza è dunque segnata. In Kosovo e in Iran, tra gli altri, i minatori sono i figli delle bollette energetiche. In entrambe le regioni, il mining di bitcoin è (temporaneamente) vietato durante i mesi di picco di utilizzo dell’elettricità.

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